sabato 15 ottobre 2011

Blood Sugar Sex Magic Red Hot Chili Peppers (Warner Bros Records 1991)












Se gli anni Novanta sono stati un decennio di rinascita per la musica alternative/rock lo si deve sicuramente anche alle quattro parole chiave dei Red Hot Chili Peppers: Sangue,Zucchero,Sesso e Magia! Più di un ora di vero crossover, una miscellanea di stili  che parte dai sobborghi di Los Angeles per conquistare il mondo a suon di singoli, ma soprattutto ha sdoganato una band come i RHCP, da semplice promessa dell'underground a vere rockstar affermate.
Ma partiamo dalla gestazione di questo album, travagliata e drammatica,per via della morte del chitarrista Hillary Slovak, ma anche per la vita dissoluta dei Quattro Peppers, persi tra dipendenze e party selvaggi. L'ingresso in line up del chitarrista John Frusciante porta nuova linfa compositiva, ma il tocco magico lo dispensa un certo Rick Rubin, vero guru della consolle e proprietario di una delle label discografiche più cool del momento. Il barbuto producer prende i quattro musicisti, li rinchiude in una villa lontano dalle sirene losangeline e li spreme a fondo, tirando fuori, non senza tensioni, il loro estro migliore e realizzando un album superbo con una gamma di suoni incredibile.
Ascoltando le diciassette tracce si nota come voce, basso, chitarra e batteria(si solo questi..l'essenza del rock and roll!!!) riescano a ritagliarsi i loro spazi all'interno della canzone, gli uni senza sovrastare gli altri, innescando un meccanismo semplicemente perfetto. Il basso di Flea è un dinamico cuore che pulsa e dona l'anima  ai pezzi; la batteria di Chad Smith è quella spina dorsale che sorregge il peso delle composizioni, scarna ma essenziale; Frusciante, il nuovo arrivato non è un virtuoso, giammai, ma riesce ad esprimere il suo meglio creando uno stile che è sempre stato sottovalutato da tutti ma estremamente personale. Ed infine Anthony Kiedis, il frontman che compie il salto di qualità, non limitandosi solo a rappeggiare sui ritmi indiavolati di Flea e compagni, ma scoprendo di aver una gran voce ed iniziando a sfruttarla come nonmai, gettando cosi le fondamenta per il decennio successivo.
Ed ecco compiuta la Magia (MAGIK) a completare un album che ha venduto più di dodici milioni di copie creando uno stile unico: dall'iniziale funky Power of Equality fino al finale sgangherato di They're Red Hot c'è davvero tanta carne al fuoco. Una sfilza di singoli a partire da Give it Away o Suck My Kiss veri manifesti di crossover tra rock e funk, in perenne rotazione su MTV nonostante i testi espliciti  che varranno il bollino della censura sui dischi. Il sound è intenso, sanguigno (BLOOD), il basso che pulsa e scandisce il ritmo e fa venire voglia di saltare, dimenarsi, cercare contatto fisico guidati da un Kiedis che incita ad una  frenetica libertà sessuale(SEX)
Lucky me swimmin' in my ability
Dancin' down on life with agility
Come and drink it up from my fertility
Blessed with a bucket of lucky mobility

( Give it Away)

Hit me you can't hurt me
Suck my kiss
Kiss me please pervert me
Stick with this
Is she talking dirty
Give to me sweet sacred bliss
Your mouth was made to suck my kiss

(Suck my Kiss)

Blush my lady when I tell her
The I do indeed love to smell her
Sopping wet your pink umbrella
Do the dog with Isabella 

 (Mellowship Slinky in B Major)
Ma i momenti più riflessivi non sono da meno come nell'intima I Could Have Lied o in quel gioiello di Under the Bridge, forse la canzone che, più di tutte i Peppers tramanderanno ai posteri: dall'indimenticabile arpeggio iniziale e dall'inconfondibile cantato di Kiedis che mai come in questa canzone mette a nudo i suoi fantasmi legati alla tossicodipendenza, ma scrive anche una grande canzone d'amore verso Los Angeles, la sua città, tanto bella e gratificante quanto pericolosa e tentatrice.
Sometimes I feel
Like I don't have a partner
Sometimes I feel
Like my only friend
Is the city I live in
The city of angels
Lonely as I am
Together we cry

I drive on her streets
'Cause she's my companion
I walk through her hills
'Cause she knows who I am
She sees my good deeds
And she kisses me windy
I never worry
Now that is a lie

I don't ever want to feel
Like I did that day
Take me to the place I love
Take me all the way

It's hard to believe
That there's nobody out there
It's hard to believe
That I'm all alone
At least I have her love
The city she loves me
Lonely as I am
Together we cry

I don't ever want to feel
Like I did that day
Take me to the place I love
Take me all that way

Under the bridge downtown
Is where I drew some blood
Under the bridge downtown
I could not get enough
Under the bridge downtown
Forgot about my love
Under the bridge downtown
I gave my life away
Sicuramente Under the Bridge è la canzone che da più visibilità ai RHCP, li lancia sul mercato e sulla heavy rotation di MTV, grazie anche alla sua aurea pop (SUGAR) che viene apprezzata anche da chi, è estraneo ai circuiti alternative/rock.
Tra gli altri episodi di BSSM  vorrei citare la titletrack, la più hard rock oriented del disco, un vero tributo ad Hendrix, con un fantastico assolo centrale di Frusciante che fuga qualsiasi dubbio sulle sue capacità creative; mentre Breaking the Girl,  è molto hippie e folkish con un particolare uso delle percussioni che la rende coinvolgente e ritmata, a dispetto di un testo che è l'ennesimo sfogo di Kiedis nei confronti del padre, reo di averlo iniziato ad una vita dissoluta fatta di droghe ed amori facili ( A tal proposito consiglio la lettura di Scar Tissue, la biografia del cantante).
In conclusione mi sento sicuro nell'affermare che BSSM sia uno dei manifesti musicali/culturali degli anni Novanta, al pari di Nevermind, Out of Time o Ten. Un disco pressocchè perfetto che lancerà i Peppers verso una sfolgorante carriera, ma che sancirà anche la fine del loro periodo rock a favore di soluzioni estremamente commerciali più vicine al mainstream pop come Califonication o By the Way, dischi vendutissimi ma che hanno snaturato la vera essenza che permeava i Red Hot Chili Peppers.

www.redhotchilipeppers.it
 www.myspace.com/redhotchilipeppers



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