Meno di un mese fa scrissi la recensione di Roads, Bridges and Ruins, secondo lavori dei californiani Nothington, indicandolo come uno dei migliori dischi punk rock degli ultimi anni. Non è ancora scesa l'euforia per questo disco che, ecco uscire sul mercato il suo seguito ( ricordo che RBaR è datato 2009) intitolato Borrowed Time e dopo averlo ascoltato a ripetizione nelle ultime settimane mi appresto a scrivere il mio giudizio.
Parto subito col dire che questa nuova release è leggermente inferiore al suo precedente: vuoi per l'effetto sorpresa ormai scemato, vuoi per la mancanza di "highlights"di impatto come in Roads..., ma comunque la qualità dei pezzi rimane alta e la voglia di far ripartire il cd da capo permane anche dopo svariati ascolti.
L'opener Captive Audience è l'ideale per aprire le danze e sembra che Roads,Bridges and Ruins non sia mai terminato, tanto lo stile e la qualità siano cosi legati a quel capolavoro. Le Les Paul della coppia Northington/Matulich tessono riff incendiari ben supportati da una linea di basso dinamica e melodica, mentre la voce greve dello stesso Jay Northington da quel tocco di in più che ha sempre contraddistinto questa band.
Proseguendo nell'ascolto non si possono non menzionare Far to Go caratterizzata dall'alternarsi al cantato tra Nortington e Matulich (quest'ultimo con una voce dall'impostazione più melodica) e dal chorus che ti si stampa in testa dopo un ascolto e End of The Day, dai ritmi più lenti e con un incedere drammatico che sa di tante lacrime e sudore. Sicuramente se riproposte dal vivo faranno sfracelli sotto palco.
Un particolare dei Nothington che ho sempre apprezzato è quello di raccontare la realtà nuda e cruda, sbattendo in faccia le brutture e le alienazioni derivate da questa società. The Escapist, traccia numero sei, parla di tossicodipendenza ("These conversation is fuckin killing me/I'm an escapist and nothing comforts me") e abbandono ed è l'ennesimo pezzo da novanta sfoderato dalla band californiana, che affonda poi il colpo con St.Andrews hall e Hopeless, potente ballata scritta proprio per la voce graffiante di Jay.
L'impressione generale avuta dopo svariati ascolti è che i Nothington versione 2011 abbiano trovato il loro equilibrio, grazie anche al disco precedente che ha tracciato un solco non indifferente.
Attenzione però: non giudico questo Borrowed Time come un episodio minore o di seconda scelta, anzi, come ho scritto all'inizio la qualità è davvero alta e fa passare in ombra gran parte delle uscite di quest'anno in ambito punk rock. Senza stravolgere il loro sound e le loro certezze, i Nothington hanno migliorato alcuni aspetti della loro precedente produzione, confezionando un album più lineare e compatto pronto da essere messo on the road, la miglior prova per testare la buona riuscita di un disco!!!
recensione Roads,Bridges and Ruins
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