giovedì 3 marzo 2011

Blues for the Red Sun Kyuss (Dalì Records 1992)













Lo Stoner rock (o stoner metal[4]) è un sottogenere dell'heavy metal,[5][6] caratterizzato dalla commistione di elementi e influenze da parte di generi quali rock psichedelico, blues-rock, heavy metal classico e doom metal. Generalmente lo stoner metal presenta ritmi lenti e chitarre da accordature basse, costante presenza di un possente ed esaltato basso elettrico,[7] voci melodiche, e una produzione 'arretrata' e di vecchio stampo ( da Wikipedia)
Mi sembrava d'obbligo introdurre cosi Blues for the Red Sun, una pietra miliare per la musica rock degli anni'90 che ha fatto da musa ispiratrice per decine di band, creando cosi un movimento che tutt'oggi vanta proseliti sparsi in tutto il globo.
Ma partiamo dall'inizio ovvero quattro musicisti innamorati delle sonorita Seventies, delle sostanze psicotrope e del deserto, perchè Palm Springs, ovvero la città da dove provengono, questo offre e per fugare la noia cosa c'è di meglio di lunghe  ed intense jam sotto il sole cocente con la mente stravolta dagli allucinogeni! Ecco come nasce questo Blues per il Sole Rosso, un enorme disco infuocato che cala sulle loro teste e da vita ad una delle migliori band che siano uscite verso la fine dello scorso millennio.
BFTRS non è un disco di facile ascolto, anzi è dannatamente ostico con i suoi suoni compressi, lunghe fughe strumentali a metà tra riff hard e dilatazioni psichedeliche, ma piano piano entra in circolo come un mantra e riesce a rapire l'ascoltatore che si ritrova catapultato in un vortice cremisi di potenza, stavolgimento e melodia, si quella melodia che fa sempre capolino tra le urticanti accelerazioni anfetaminiche di Mondo Generator o i lunghi strumentali di Apothecaries'Weight, ma attenzione, qui è inutile parlare di canzoni singole, ma si deve prendere tutto il pacchetto completo e cercare di seguire un filo conduttore, se davvero c'è, nei meandri di questo disco. Forse l'unico episodio che può essere riconducibile alla tradizionale forma-canzone è Green Machine, vero caterpillar da headbanging puro, ma per il resto è un lungo trip degno delle grandi band dei seventies!
Perchè diciamocelo francamente, i Kyuss non inventano nulla di nuovo, ma stravolgono quello che hanno per le mani, come Josh Homme che crea il suo sound particolare attaccando la chitarra ad un ampli per il basso, per distorcere ancora di più il suono, ma è l achimia generale che si crea tra i quattro ad essere la formula vincente, cosi come l'azzeccatissima prova vocale di John Garcia o il basso pieno e corposo di Nick Olivieri, forse il più punk-oriented del gruppo.
Da qui in poi inizia una breve ma intensa carriera per i Kyuss, destinati a lasciare una traccia indelebile, frammentandosi poi in miriadi di bands e side project più o meno validi, anche se lo scossone che diede Blues... lascia echi che tutt'oggi si ripercuotono nelle più malate e morbose sfere dell'underground mondiale.
Lasciatevi ammaliare dal Blues per il Sole Rosso!!!
www.myspace.com/kyussmyspace
http://it.wikipedia.org/wiki/Kyuss
http://www.perkele.it/  (portale dedicato al mondo dell stoner)

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