giovedì 3 febbraio 2011

Rocket to Russia The Ramones (Sire Records/Warner Bros 1977)













Cosa si può dire di un disco che, nel corso degli anni, è diventato un oggetto di culto, senza cadere nella banalità o nella facile retorica? Cosa si può scrivere di un disco che è stato recensito, analizzato, smontato e rimontato da giornalisti, sociologi e intellettuali centinaia e centinaia di volte? Niente di più, niente di meno...e allora vi parlo del mio Rocket to Russia, di come iniziò questa fantastica ossessione per quattro balordi appoggiati ad uno scalcinato muro di mattoni!
Mi viene in mente una vacanza estiva di qualche lustro fa, un pomeriggio assolato in cerca di qualche diversivo dalla vita da spiaggia, da una compagnia monotona e tediosa e nel mio peregrinare mi imbattei in un negozio di dischi. Come nella migliore delle favole, scartabellando tra le cassette(si si proprio musicassette!!), mi imbatto in Rocket to Russia e Loco Live dei Ramones. Ne avevo gia sentito parlare, leggendo recensioni qua e la, ma internet era ancora lontano e cosi mi ritrovai a comprare a scatola chiusa tutti e due i titoli.
Infilata la cassetta in un vecchio walkman, cuffie nelle orecchie e via....La prima sensazione fu quella di  adrenalina che ti attraversa tutto il corpo, la seconda fu la consapevolezza che da li non si sarebbe più tornati indietro!
Basso, chitarra e batteria, semplici, veloci,lineari, senza troppi fronzoli, la voce nasale di Joey che costrusce melodie prese in prestito dalle hit degli anni'50 o dal Bubblegum Pop dei 60's, una serie di canzoni fuori dal tempo, che ti sembra di aver sempre ascoltato e che non usciranno mai dalla tua testa...Sheena is a Punk Rocker,Rockaway Beach, Teenage Lobotomy,Ramona, la malinconica Here Today,Gone Tomorrow e la cantilena di I Wanna Be Well,la demenza di  Cretin Hop e di Surfin Bird (Papa-ooma-mow-mow, papa-ooma-mow-mowPapa-ooma-mow-mow, papa-ooma-mow-mow) fino a Do You wanna Dance...impossibile trovare un attimo di tregua, accendere una sigaretta per spezzare il ritmo e quando si arriva alla fine, si riparte da capo immedesimandosi in uno di quei quattro personaggi in chiodo, t shirts,, jeans strappati e gambe larghe piantate sul palco che inneggiano infiammanti nonsense!
A distanza di vent'anni sono ancora qui ad emozionarmi per un disco come questo, meraviglioso, senza tempo e all'epoca senza pretese,anche se è col senno di poi che si è tutti concordi dell'importanza fondamentale di Rocket to Russia per migliaia di aspiranti musicisti e di disadattati (il confine tra i due spesso è sottile...), anche se la critica specializzata ha iniziato ad incensarlo dopo lo scioglimento e la morte di tre dei quattro "pseudofratelli".
Chewing out a rhythm on my bubblegum
The sun is out and I want some.
It's not hard, not far to reach
We can Hitch a ride to Rockaway beachP.S..una curiosità...svariate bands legate allascena pop-punk hanno deciso di omaggiare questo disco coverizzandolo per intero con tanto di copertina "taroccata", tanto è grande la devozione per questo "Missile verso la Russia"
http://www.ramonesworld.com/
http://www.ramonestory.it/  (portale italiano sul mondo ramonico)

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