sabato 8 novembre 2014

Wonderful Race Highway Dream (Street Symphonies Rec 2014)













Asfalto, lunghe autostrade assolate, odore di benzina e voglia di schiacciare fino in fondo la tavoletta dell'acceleratore! Ecco cosa mi è venuto in mente durante l'ascolto di Wonderful Race, debut album degli Highway Dream da Cremona, ottima band dedita ad un altrettanto ottimo hard rock che non disdegna qualche puntata in territori metal.
Ed è proprio l'opener Unbelievable che fa venir voglia di girare la chiave nel cruscotto e partire lasciando una stridente sgommata sull'asfalto, una killer song che mostra subito di che pasta son fatti questi rockers cremonesi.
Da subito si denota una notevole preparazione tecnica che lascia un a bella prova di sè in tutte le dieci canzoni del disco, la band è splendidamente preparata e rodata e nulla sembra essere lasciato al caso, soprattutto la voce di Isa Gorni, potente e versatile, tanto che in alcuni casi sembra allontanarsi dai territori più hard per confrontarsi con la grinta vocale di Tina Turner.
Non sono da meno neanche gli altri elementi come Roberto Zoppi che ci regala splendidi assoli, mai fini a se stessi, ma ben strutturati all'interno delle canzoni, cosi come la vasta gamma di suoni del suo guitar working che vanno dall' hard rock più sleazy fino alle svisate quasi thrash di Many Reasons.
Ed è proprio questo pezzo che vede il drumming di Max Agliardi arrivare a picchi di potenza e precisione incredibili, cosi come Gabriele Frosi che lascia impronte indelebili con le sue linee di basso.
Il ritmo e la potenza sono alla base del sound degli HD, ma è importante alla stessa maniera anche la ricerca della melodia, basti pensare a ritornelli catchy come Highway Dream o Let me be Your Breath che non sfigurerebbero in un ideale playlist di hard rock classico.
Il miglior pezzo del cd, a mio avviso, è però Falling Down, cinque minuti di rocciosi riff  che si dipanano tra cambi di tempo, arpeggi e atmosfere più soffuse, quasi un pezzo hard prog che riassume a pieno la grande versatilità e capacità della band di immedesimarsi nelle atmosfere più disparate.
Con Some Stars si torna a sonorità più di ampio respiro, una prima parte acustica ed intima che poi lascia il posto ad una cavalcata epica di puro rock and roll.
E puro rock and roll è anche l'atto conclusivo di questo debut: Born to Be a Rockstar, la dichiarazione definitiva d'intenti che gli Highway Dream vogliono lasciare ai loro fans. In questi quattro minuti di tellurica ed anthemica potenza sono racchiusi i sogni e le speranze della band e sicuramente diventerà un cavallo di battaglia in sede live.
A conti fatti ci troviamo davanti ad un ottimo disco, ben suonato e per nulla scontato, quaranta minuti che grondano sudore e passione che speriamo vengano recepiti da un pubblico sempre più ampio.
In un loro pezzo cantano "Some stars never start to shine"...la speranza è che la loro stella brilli sempre più luminosa nel panorama hard & heavy italiano.
www.highwaydream.it
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Wonderful Race Spotify


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