sabato 22 novembre 2014

Siamese Dream The Smashing Pumpkins (Hut Records/Virgin Records 1993)













E' proprio vero che spesso, dietro ad alcuni capolavori artistici, ci sono storie di disagi e sofferenza, probabilmente i fattori che fanno scaturire la creatività come valvola di sfogo e liberano tutto il genio e la fantasia che un talento può avere dentro di se.
Siamese Dream, pilastro della musica alternative degli Anni Novanta, ha avuto una gestazione travagliata,dovuta ai problemi personali dei singoli membri della band che gli ha dato la luce, gli Smashing Pumpkins destinati da qui in poi a diventare un vero e punto di riferimento negli anni a venire.
Ma partiamo con ordine, anche se usare questa parola è un pò paradossale con i Pumpkins, visto che il batterista Jimmy Chamberlin è nel pieno della sua dipendenza da eroina, la bassista D'Arcy e il chitarrista James Iha pongono fine alla loro relazione sentimentale, risultando così "separati in casa" all'interno della band, mentre il leader Billy Corgan è in una fase di depressione acuta con manie suicide e le sue bizze si trasformeranno in vere e proprie  paranoie portando il lavoro in studio a momenti di pura rabbia per voler il controllo totale dei suoni e delle composizioni.
In tutto questo caos Siamese Dreams esce nell'estate del 1993, con la produzione affidata al guru della consolle Butch Vig e sarà destinato a divenire un best seller ed a creare un suono unico ed inconfondibile.
Il sound degli Smashing Pumpkins attinge a piene mani dall'hard rock zeppeliniano, dalle sfuriate punk e dalla vena indie pop cosi cara ai Pixies; troviamo l'edonismo metal insieme alle dilatazioni psichedeliche dei Sixties, il tutto a creare un suono unico ed inconfondibile come la voce di Corgan, una timbrica che non pone mezzi termini: dolce e stridula allo stesso tempo o la si ama o la si odia.
Siamese Dreams si rivela cosi una fucina di singoli che scaleranno le playlist di quegli anni, come Today, con l'inconfondibile intro di chitarra ed il deflagrare di un suono pieno ma allo stesso tempo melodico.Verrà paragonata alla Lithium dei Nirvana, anche per via del testo in cui Corgan sfoga la sua depressione e le sue manie suicide.
Today is the greatest 
Day I've ever known 
Can't wait for tomorrow 
I might not have that long 
I'll tear my heart out 
Before I get out 
Pink ribbon scars 
That never forget 
I tried so hard 
To cleanse these regrets 
My angel wings 
Were bruised and restrained 
My belly stings 

L'iniziale Cherub Rock con il suo drumming martellante è un altro highlight di melodica disperazione, mentre Rocket è l'ennesimo grido liberatorio di Corgan, che nei suoi testi trova sempre di più sfogo dai suoi demoni interiori.
L'apice del suo dramma è in Disarm, ballata barocca cosi bella quanto toccante per via dell'argomento toccato, gli abusi subiti dal cantante da bambino e sin li sempre taciuti.
I used to be a little boy 
So old in my shoes 
And what I choose is my choice 
What's a boy supposed to do? 
The killer in me is the killer in you 
My love 
I send this smile over to you 
Disarm you with a smile 
And leave you like they left me here 
To wither in denial 
The bitterness of one who's left alone 
Ooh, the years burn 
Ooh, the years burn, burn, burn 

Quiet e Geek Usa sono il lato più violento e rumorista esposto dalla band, i riff quasi hardcore che vengono gettati con veemenza in pasto al pubblico, ma il capolavoro di questo disco è una canzone destinata a rimanere in secondo piano ed a non essere pubblicata come singolo. Si tratta di Mayonaise, malinconica poesia che sembra sempre sul punto di esplodere come un pianto liberatorio. In questo pezzo Billy Corgan mette in campo la sua raffinatezza ed i suoi sentimenti creando un vero e proprio gioiello che va a scavare a ritroso tra i suoi ricordi ed il suo passato.
Mother weep the years I'm missing 
All our time can't be given 
Back 
Shut my mouth and strike the demons 
That cursed you and your reasons 
Out of hand and out of season 
Out of love and out of feeling 
So bad 
When I can, I will 
Words defy the plans 
When I can, I will 

A chiudere due crepuscolari canzoni come Luna e Sweet Sweet, che con toni soffusi ci accomiatano da questo Siamese Dreams, disco epocale che, a torto, fu inserito nel calderone grunge di quegli anni, ma che fu un punto di partenza per una scena alternative e per il mastodontico capolavoro che fece conoscere gli Smashing Pumpkins al grande pubblico, il doppio Mellon Collie and The infinite Sadness.
Ma questa è un'altra storia.
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