giovedì 1 novembre 2012

Il Giorno del Sole Negazione (Edizioni Shake 2012)

 "DOVUNQUE TU SIA, OVUNQUE IO VADA, SAREMO SEMPRE UNICI"
Nei ricordi di chi, come me , ormai si avvicina agli 'Anta, c'è di continuo un concerto: Il Monsters of Rock, festival che si tenne nel 1991 a Modena e che annoverava nomi del calibro dei Metallica (freschi di Black Album), AC/DC (headliner della serata, reduci da Donington), Queensryche, Black Crowes ed in apertura una band italiana, i Negazione, che con il mondo hard rock/heavy metal c'entrava davvero poco, ma quel pomeriggio ottenne il riconoscimento da parte della massa, degli sforzi fatti nella loro, fin li, decennale carriera, che guarda caso finì proprio dopo quel bagno di folla.
I Negazione, da Torino, ricoprono un ruolo fondamentale nella mia crescita musicale e personale ed è con sommo piacere che accolgo questa uscita postuma, edita dalla Shake, che vede celebrare la band con il cd contenente il loro capolavoro Lo Spirito Continua, il primo EP Condannati a Morte nel Vostro Quieto Vivere, più la traccia Il Giorno del Sole, che da poi il titolo all'uscita in questione. Il tutto corredato da un libretto contenente pensieri, riflessioni, parole dei tre componenti storici, Marco, Zazzo e Tax che rivolgono le emozioni impresse di quei fantastici anni, compresi tra il 1984 ed il 1988, ad Elia, il figlio di Fabrizio Fiegl, il batterista (ne cambiarono tanti..ma lui rimase Il Batterista dei Negazione) scomparso l'anno scorso.
Giuro che mi sono emozionato nel leggere queste pagine fatte di racconti, aneddoti, ricordi, "una collezione di attimi per le sensazioni più belle", tanto per citare i diretti interessati , che vanno a ripercorrere anni lontani, in cui si attraversava l'Italia e l' Europa in furgone oppure in Interrail. Pochi soldi, gettoni del telefono, volantini fotocopiati e cassette registrate. Sembra preistoria a cospetto del "tutto e subito" della generazione attuale, ma i Negazione sono stati pionieri in questo: i primi ad affrontare un vero e proprio tour europeo, i primi ad andare a registrare all'estero, in Olanda, un paese avanti come mezzi e mentalità rispetto all'Italietta degli Anni Ottanta, i primi a vivere in maniera professionale la propria passione, dando un bello scossone al movimento hardcore tricolore e non.
 E poi, last but not least, la musica, le parole, emozioni forti, fortissime che hanno lasciato un impronta indelebile in tanti. I testi di Zazzo erano in bilico tra la sovversiva disobbedienza civile e la poesia malinconica di chi, getta uno sguardo alla giungla metropolitana, ma non smette mai di guardarsi dentro.
Lo Spirito Continua èil loro manifesto: una dichiarazione di intenti, un invito ad andare avanti senza mai vendere se stessi ai compromessi della vita

Lo spirito continua....
...continua...lo spirito...
dietro lamenti melodiosi
risuona la voce di un vecchio
a raccontare il senso di una vita
collezione di attimi
per le sensazioni piu` belle
ma lo spirito continua!
Leggo di me negli occhi di gente sconosciuta
leggo di me in loro
e non sono ostili
Ma il ricordo puo` uccidere il bisogno...
...non ho paura di quel rumore
c'e` un lampo nei tuoi occhi
che non potro` mai spiegarti
mentre ti alzi e te ne vai
guardo verso una parola lontana...
...Il gioco di immagini e` riuscito
esplode una risata sensuale...
Io sorrido sopra il mio odio
scoprendomi dentro un amore spesso negato
scopro te nel mio corpo
non voglio ucciderti
Devi solo imparare a conoscermi
io faro` lo stesso
e forse allora anche la ferita
fara` meno male
lo spirito continua
potremo davvero essere vecchi e forti.

Citando di nuovo una loro canzone, loro bruciavano di vita e quella fiamma che hanno tenuta accesa per anni lascia ancora un bagliore intenso nei ricordi di vecchi fans, amici, di chi li ha conosciuti e di chi ha fatto proprie le loro canzoni, schegge di hardcore veloce e compatto, ma con una ben marcata impronta melodica che si faceva largo tra le urla di Zazzo e i riff serrati di Tax.
Un ottima uscita per coloro che sono cresciuti con i loro album e si ritroveranno ancora una volta a pensare e commuoversi magari leggendo tra le pagine del libro allegato, ma anche un modo per avvicinare le generazioni più giovani ad una band che è stata l'apice della scena hardcore italiana degli Anni Ottanta che ha saputo muoversi in un Paese che era ancora troppo indietro rispetto all'Europa: lucidi guerrieri pronti a vendicare la vita, ribelli al nostro destino, piccola minaccia in un tempo sbagliato



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