venerdì 29 aprile 2011

GlasVegas (Columbia Records 2008)













Qualche anno fa gli scozzesi GlasVegas vennero considerati l'ennesima "Next Big Thing" dalla stampa specializzata d'Oltremanica, grazie ad una manciata di singoli in perenne heavy rotation su radio, web e canali musicali. Poi,esplosa la bolla tutto venne ridimensionato per cercare l'ennesima stella cometa, ma ciò non toglie il genuino valore di questi ragazzi di Glasgow, che grazie ad una manciata di singoli, riusci ad imporsi sulla scena musicale alternativa.
Questo debut album non è altro che una raccolta dei primi singoli e di altri inediti sparsi qua e là, ma che è destinato a lasciare il segno in virtù di ottime ed ispirate melodie ed una proposta musicale davvero eccelsa.
Il pezzo "da novanta" è senzadubbio Daddy's Gone, passato migliaia di volte in Tv ed in radio,una disperata e malinconica ballad imperniata sulle meravigliosi doti canore di James Allan, un mood molto anni '50 con semplici melodie una batteria elementare ed il fulcro proprio nel cantato.
I GlasVegas potrebbero essere accostati ai Beach Boys più cupi, agli Housemartins e al noir degli Smiths di "His Majesty" Morrissey e queste caratteristiche le possiamo trovare tutte concentrate in Daddy's Gone appunto, una cruda riflessione di un figlio abbandonato dal padre e dagli affetti familiari.
all i wanted was a kick-a-bout in the park
for you to race me home when it was nearly getting dark
how i could've been yours, and you be mine
it could've been me and you until the end of time
do what you want, when you want
be as fuckin' insincere as you can
what kind of way is that to treat your wife
to see your son on saturdays
what way is that to live your life?

In generale i testi dei GlasVegas sono cupi e pessimisti, probabilmente frutto anche del contesto sociale dal quale i Nostri provengono: la periferia di Glasgow non è certamente un parco giochi e quindi l'indurimento dei sentimenti dato da disagi familiari ed  una dura vita da strada sono facilmente comprensibili ascoltando le canzoni contenute in questo album.
L'opener è affidato a Flower and Football Tops, ovvero l'assurda morte di un adolescente coinvolto in una rissa da strada
Baby
why you not home yet
baby its getting late
i wish you would be home by now.
door bell rings
who could it be at this time
police on my left and right
my son’s not coming home tonight.

mentre Geraldine è una dedica particolare ad un'assistente sociale (anzi An Angel on my Shoulder, come la definiscono i GV), cosi come Go Square Go parla del "bullismo" ed el farsi rispettare per strada.
Uno dei miei pezzi preferiti però rimane It's My Own Cheating Heart that Makes me Cry, una straziante e disperata song che non lascia  speranze per il futuro, che getta solitudine e sconforto, che si rivela un angoscioso e rabbioso viaggio interiore. Il finale con quel magma di chitarre elettriche ( molto Radiohead prima maniera...) è davvero straziante, ma meravigliosamente bello per quanto sia intenso!
so this is where the outcome unfurls and the truth is being told
a cloud has gathered over my head and now i know
infidelity and my good friend ecstasy doesn’t work, it makes you worse
I’m feeling so guilty about the things i said to my mum when i was ten year old
I’m feeling so guilty about any old shit
and how i think my missus is fucking every guy that she looks at
this is it, this is it, this is it, this it
the end was always coming and now its here

so this is the grand finale
the crescendo of demise
this is the happy ending
where the bad guy goes down and dies
this is the end
with me on my knees and wondering why?
cross my heart, hope to die
its my own cheating heart that makes me cry

Probabilmente un seguito cosi bello i GlasVegas non riusciranno a ripeterlo, probabilmente i media li hanno gia fagocitati e sputati per gettarsi su qualche altra "amazing band", ma ciò che resta è la bellezza  e l'intensita di un disco come questo! Da avere!!
http://www.glasvegas.net/
www.myspace.com/glasvegas



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