Ma d'altronde è il prezzo da pagare per chi vuole andare oltre ed arrivare finalmente al Grande Sogno, la Metropoli where the action is! Un contraltare però popolato da "Regine dei Bassifondi",vite buttate( shame on you my love/you sold you youth away) solitudine e disperazione (I call for my father but my father had died/you told me fortunes in american slang) e la vita che ti si para davanti in tutta la sua crudezza (the fortunes came for the richer men/while we're left with gallows).
Ma i Gaslight Anthem sono determinati e vogliono andare avanti, ecco perchè con grande coraggio hanno deciso di scrollarsi di dosso l'eredità pesante di un disco come 59 Sounds e ripartire da zero, con un lavoro che al primo ascolto può sembrare anonimo, ma che via via che gli si da fiducia, cresce sempre di più e diventa irresistibile come la titletrack che apre il disco. Le sfuriate punk rock vengono relegate in secondo piano ( anche se pezzi come Orphans, Boxer o The Spirit of Jazz non sono affatto delle seconde linee) in virtù di pezzi più variegati che si ispirano al loro nume tutelare Bruce Springsteen e al rock tradizionale americano, dove le chitarre iniziano a tessere trame più variegate rispetto ai riff quadrati del passato.
La voce di Brian Fallon graffia e se proprio nella sopracitata The Orphans traccia l'ennesimo rabbioso ponte con il suo passato( goodbye circus wheel,may you rest along the sea/I have given to you the fire of my youth and the triumph over my enemeies) con la conclusiva We Did it When we were Young pone un sigillo e volta la pagina per sempre.
..But I'm older now and we did it when we were young....
http://www.thegaslightanthem.com/
www.myspace.com/thegaslightanthem
http://www.gaslightanthem-fans.de/ (Fansite tedesco)
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