Era la metà degli anni Novanta ed in Italia si respirava un fermento creativo e musicale di profondo rinnovamento e voglia di osare, soprattutto all'interno di quel movimento cosiddetto underground. Decine di band formate da ragazzi di provincia iniziarono a girare su e giù per la Penisola proponendo una ventata di musica fresca e spontanea come non mai si era vista da noi.
Ho un bel ricordo di quegli anni, concerti e gruppi da scoprire che avevano davvero tanto da dire e rabbia da sfogare: i centri sociali come punto d'inizio e l'epilogo con le major che ristamparono interi cataloghi, passando per il palco della Max Generation a Sonoria nel 1995.
Tra i dischi che più ho apprezzato in quel periodo ecco La Diserzione degli Animali del Circo, primo album dei piemontesi YoYo Mundi, una splendida realtà in bilico tra pulsioni rock e folk ruspante, tra il cantautorato e la protesta sociale.
Un album sincero ed intenso che racconta tra le sue righe storie di personaggi disparati, un circo di emozioni e colori che vuole fare pensare l'ascoltatore oltre a farlo divertire.
Venghino signori, Venghino,come direbbe Paride Orfei, invitando il pubblico ad assistere allo spettacolo del suo Circo, il primo senza animali, disertori stanchi di essere sfruttati e maltrattati.
Ma il Circo può essere bello anche senza i leoni: ed ecco la Contorsionista con le sue evoluzioni o L' Acrobata che volerà sempre più in alto fino a raggiungere le stelle. Tra il pubblico ci sono i "ragazzi con le basette diseguali", quelli che non vogliono seguire la massa di loro coetanei tra discoteche e fast food, ma vogliono vivere la loro vita senza piegarsi alle mode ed alla pubblicità. C'è anche un bambino solitario e taciturno, che vorrebbe ridere e divertirsi come gli altri, ma è cresciuto ascoltando animali urlare e morire, perchè è il Bambino del Macello, ma magari quella banda sghangherata di ciclisti (Bicicleta Basca) gli strapperà un sorriso. Il ciclismo è davvero uno sport di provincia, lontano dalle metropoli calcistiche e lo sa la Freccia Vallona che corre a rotta di collo per i tornanti delle Fiandre.
Quante storie vengono raccontate in questo album, quante fiabe che fanno sorridere e fanno commuovere, ballate di campagna ma con l'occhio lungo verso l'Europa senza dimenticare che dietro il bancone del mixer si è seduto Brian Ritchie dei Violent Femmes, altri buskers mica da ridere.
Visto che in questi ultimi anni il movimento folk-rock è tornato in auge, vi propongo di andare a rispolverare questo album, forse pioniere in quegli anni (insieme ai Modena City Ramblers) di un movimento che è poi esploso tempo dopo!
Andeira!!!!!!
www.yoyomundi.it
www.myspace.com/yoyomundi
Come hai ragione!!! Gli anni novanta hanno regalato tante grandi band alla musica italiana...Ho letto "bene" anche dell'ultimo Yo Yo Mundi, sebbene non sia ancora riuscito ad ascoltarlo!
RispondiEliminapurtroppo ho perso le loro tracce;so che hanno pubblicato altri album, ma questo l'ho scovato qualche giorno fa in un negozio di cd e ho rimpiazzato la vecchia e consumata cassetta!!
RispondiEliminaCi sono davvero stati grandi gruppi negli anni Novanta: Timoria, Ritmo Tribale, Mau Mau, fratelli di Soledad,Persiana Jones, CSI.....