mercoledì 23 gennaio 2013

Victoria! The Downtown Struts (PiratePress Records2012)












Se l'anno scorso rimasi folgorato dai Nothington, è ancora la scena di Chicago a regalarmi grandi sorprese con questo album dei The Downtown Struts che, per quel che mi riguarda sono la rivelazione dell'anno appena conclusosi.
Avevo sentito parlare di questi ragazzi, complici un paio di tappe italiane del loro tour europeo di supporto a Bouncing Souls prima e Street Dogs dopo, ed eccomi quindi entrare in possesso dellla loro ultima fatica che scorre via davvero bene nell'abbondante mezz'ora di durata.
Sicuramente il sound è influenzato dai sopracitati Nothington, soprattutto nell' alternanza del cantato a due voci, anche se sono più leggerini rispetto ai loro concittadini. L'ombra dei Rancid, soprattutto quelli di "...and Out Comes the Wolves" fa spesso capolino, ma nonostante i rimandi del caso il suono dei TDS scorre via fresco, veloce e melodico.
I ragazzi ci sanno fare ed il singolo Anchors è un buon antipasto per capire le coordinate della band: linee melodiche di chitarra che si rincorrono e ritornelli che si ficcano in testa dopo pochi ascolti, pochi accordi in piena etica punk rock, ma tanta melodia di fondo che fa di Victoria un disco irresisitibile.
Back to N.Y. e Tim sono dei piccoli affreschi di vita metropolitana, delle "Postcards" ( come il titolo del secondo brano della tracklist) della loro città che regala momenti di ispirazione, spesso venata da una forte malinconia ed a un senso di alienazione dalla società.
"Take a breath, set the record straight
 My only vice is a quick escape from
 Anything that keeps me from
 Leaving my Home"
queste lyrics sono tratte da Rogues, forse uno dei pezzi più "nothingtoniani" dell'album tanto è aggressiva e potente la carica che emana questa canzone.
Uno dei picchi di questo album è senza dubbio Rocca Ave., una ballata elettrica che paga dazio ai Social Distorsion ed alla tradizione americana, impreziosito anche da un Hammond come sottofondo, strumento alquanto atipico per una punk band, ma che in questo caso allarga parecchio gli orizzonti musicali dei The Downtown Struts.
Per tutti quelli che adorano il punk veloce e stradaiolo direi che questo è un ascolto obbligato, anche perchè questi ragazzi hanno già ottenuto parecchi riscontri negli ultimi mesi e non mi stupirei, tra qualche anno,di ritrovarli tra le punte di diamante della scena punk rock mondiale.
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