martedì 27 dicembre 2011

La Diserzione degli Animali del Circo Yo Yo Mundi (EMI Music 1994)












Era la metà degli anni Novanta ed in Italia si respirava un fermento creativo e musicale di profondo rinnovamento e voglia di osare, soprattutto all'interno di quel movimento cosiddetto underground. Decine di band formate da ragazzi di provincia iniziarono a girare su e giù per la Penisola proponendo una ventata di musica fresca e spontanea come non mai si era vista da noi.
Ho un bel ricordo di quegli anni, concerti e gruppi da scoprire che avevano davvero tanto da dire e rabbia da sfogare: i centri sociali come punto d'inizio e l'epilogo con le major che ristamparono interi cataloghi, passando per il palco della Max Generation a Sonoria nel 1995.
Tra i dischi che più ho apprezzato in quel periodo ecco La Diserzione degli Animali del Circo, primo album dei piemontesi YoYo Mundi, una splendida realtà in bilico tra pulsioni rock e folk ruspante, tra il cantautorato e la protesta sociale.
Un album sincero ed intenso che racconta tra le sue righe storie di personaggi disparati, un circo di emozioni e colori che vuole fare pensare l'ascoltatore oltre a farlo divertire.
Venghino signori, Venghino,come direbbe Paride Orfei, invitando il pubblico ad assistere allo spettacolo del suo Circo, il primo senza animali, disertori stanchi di essere sfruttati e maltrattati.
Ma il  Circo può essere bello anche senza i leoni: ed ecco la Contorsionista con le sue evoluzioni o L' Acrobata che volerà sempre più in alto fino a raggiungere le stelle. Tra il pubblico ci sono  i "ragazzi con le basette diseguali", quelli che  non vogliono seguire la massa di loro coetanei tra discoteche e fast food, ma vogliono vivere la loro vita senza piegarsi alle mode ed alla pubblicità. C'è anche un bambino solitario e taciturno, che vorrebbe ridere e divertirsi come gli altri, ma è cresciuto ascoltando animali urlare e morire, perchè è il Bambino del Macello, ma magari quella banda sghangherata di ciclisti (Bicicleta Basca) gli strapperà un sorriso. Il ciclismo è davvero uno sport di provincia, lontano dalle metropoli calcistiche e lo sa la Freccia Vallona che corre a rotta di collo per i tornanti delle Fiandre.
Quante storie vengono raccontate in questo album, quante fiabe che fanno sorridere e fanno commuovere, ballate di campagna ma con l'occhio lungo verso l'Europa senza dimenticare che dietro il bancone del mixer si è seduto Brian Ritchie dei Violent Femmes, altri buskers mica da ridere.
Visto che in questi ultimi anni il movimento folk-rock è tornato in auge, vi propongo di andare a rispolverare questo album, forse pioniere in quegli anni (insieme ai Modena City Ramblers) di un movimento che è poi esploso tempo dopo!
Andeira!!!!!!
www.yoyomundi.it
www.myspace.com/yoyomundi

2 commenti:

  1. Come hai ragione!!! Gli anni novanta hanno regalato tante grandi band alla musica italiana...Ho letto "bene" anche dell'ultimo Yo Yo Mundi, sebbene non sia ancora riuscito ad ascoltarlo!

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  2. purtroppo ho perso le loro tracce;so che hanno pubblicato altri album, ma questo l'ho scovato qualche giorno fa in un negozio di cd e ho rimpiazzato la vecchia e consumata cassetta!!
    Ci sono davvero stati grandi gruppi negli anni Novanta: Timoria, Ritmo Tribale, Mau Mau, fratelli di Soledad,Persiana Jones, CSI.....

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