Ho avuto modo di entrare in contatto con il mondo del Circo Zen qualche anno fa, quando mi imbattei nell'ascolto di Villa Inferno, un piccolo gioiellino indie folk made in Italy che lasciava ben presagire per il futuro. Ecco quindi, qualche anno dopo, complice un concerto a pochi chilometri da casa mia, che mi trovo tra le mani l'ultima fatica del trio pisano che ormai risale ad un annetto fa.
Sin dalle prime note iniziali trovo una band profondamnete cambiata, più matura e con un suono uniforme, perfettamente in bilico tra Pixies e Violent Femmes, con la scelta (giusta!) di cantare in italiano, un particolare che avevo apprezzato parecchio su Villa Inferno e che mi auguravo fosse sfruttato nel futuro di questa band.
Infatti uno dei punti forza di questo album sono i testi, scritti da Ivan Appino, che si lascia andare seguendo il suo "stream of consciousness" e regalandoci una fotografia precisa della Nostra Italietta (ovvero Il Paese che Sembra una Scarpa, il brano che apre l'album) condita dal freddo sarcasmo e dal nero e sagace umorismo toscano.
E via quindi con una carrellata di immagini messe in musica che disegnano i contorni della nostra società fatta da paradossi e contaddizioni, da debiti e vite al limite della sopravvivenza quotidiana, da vuote giornate nei centri commerciali a lustrarsi gli occhi nel nulla che ci ricordano che siamo Nati per Subire le ingiustizie della vita senza via d'uscita alcuna.
nato per errore, per una probabilità / nato e cercato con ferma volontà / nato morto, nato stanco, nato in capo al mondo / o al centro dell'universo che si dice "è nato tondo" / nato per usare gli altri a proprio piacimento / nato per restare a fissare il pavimento / nato già fregato, amato e poi dimenticato / con la camicia blu ed il colletto inamidato / sei nato per subire, te lo ricordano i bambini / già stronzi e come te, dei futuri soldatini
Gli Zen Circus fanno politica è indubbio, ma in maniera diversa e lontana dagli slogan da barricata degli Anni Settanta, visto che ormai certe ideologie sono morte e sepolte e brani come I Qualunquisti o La Democrazia Semplicemente non Funziona (special guest Giorgio Canali che si prende la briga di mandare tutti a farci fottere) sono il manifesto ideologico di chi ha superato un certo cantautorato proletario di quasi quarant'anni fa, sempre troppo radicato nella scena musicale italiana.
ultimo dei tuoi problemi è la mobilità sociale
che non s'è mai capito cosa vuol significare
infatti siam tutti in giro che non si riesce a passare
che ci sia di sociale ce lo devono spiegare
son poveri di spirito i poveri in generale
per diventare povero devi esser matto da legare
un sorriso al posto giusto, un abbraccio alla mammina
e come disse Hitler: "alzati e cammina"
non chiamarci comunisti
dai che non ce n'è più bisogno
piuttosto siamo i qualunquisti
gente come te.
(da I Qualunquisti)
Ragazzi in cerchio e una chitarra suona
la democrazia semplicemente non funziona
metto una bomba sotto casa tua
il fascino indiscreto della mia pazzia
col dito al cielo urli tutta la tua rabbia (la tua rabbia)
ma non ti accorgi che hai la testa nella sabbia (nella sabbia
(da La democrazia Semplicemente non Funziona)
E probabilmente per Appino e soci non c'è una via d'uscita, nemmeno il rifugio nella fede religiosa può giovare qualcosa, visto che ne L'Amorale, si nega l'esistenza di Dio con un ritornello che è l'highlight assoluto di questo album, una filastrocca per bambini condita da un nero cinismo.
dio non esiste, lasciatelo dire
è una morale per me, un'amorale
non ci pensare e continua a camminare
è una morale per me, un'amorale
se dio non esiste non esiste il male
ed è normale per te che lo sai fare
non ti fermare e continua a viaggiare
che è necessario per chi è stanco di aspettare.
Ad ogni modo ci sono momenti anche più easy all'interno di Nati per Subire, come la divertente Milanesi al Mare, una punk pop song con un testo nonsense e la ballata folk Ragazzo Eroe che chiama a raccolta tutti i prototipi giovanili della Nostra Penisola.
Nati per Subire, ovvero uno spettacolare affresco dei Nostri Giorni!
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