Avete presente i mobili dell'Ikea? moderni, giovani, al passo coi tempi,coordinati con accessori fatti e pensati per le nuove generazioni usa e getta.
Avete presente invece quei tavoloni in legno massiccio che fanno arredo da decenni in oscure taverne, testimonianza di generazioni di gomiti appoggiati col proprio boccale di birra, formati da una trave talmente grossa che potreste salire a ballarci sopra con i vostri anfibi.
Ecco, gli Scorpion Child, da Austin, Texas, sono proprio come quei tavoloni: vecchi, anzi retrò, probabilmente fuori moda, ma le loro radici sono solide ed inattaccabili, proprio come il genere che propongono: un hard rock venato di psichedelia, indissolubilmente legato agli Anni Settanta.
L'ispirazione deriva principalmente dai Led Zeppelin, tanto che il cantante, Aryn Jonathan Black, sembra un Robert Plant meno sensuale, ma senza nulla togliere per cantare un pezzo come l'opener Kings Highway servono i muscoli non i gemiti.
Per i passaggi più delicati c'è tempo per la meravigliosa Antioch, una ballada a metà tra Thank You e i Blind Melon di Shannon Hoon, dove i nostri texani fanno un intenso lavoro di fino cesellando chitarre in uno degli highlights di questo album.
Polygon of Eyes è il pezzo da tramandare ai posteri con il suo chorus epico che ricorda i Rainbow di R.J. Dio e che tormenterà la vostra mente tanto è diretto, ma soprattutto è uno degli episodi più duri di tutto l'album, insieme a Salvation Slave con dei riferimenti ai primi vagiti della NWOBHM.
Il finale affidato a Red Blood è l'ennesimo climax con i suoi cambi di tempo, da prima soffusi, guidati da chitarre stemperate, per poi lasciarsi andare a fughe strumentali degne dei migliori Deep Purple.
A conti fatti gli Scorpion Child non inventano nulla di nuovo, ma l'ascolto di questo disco fa stare bene e invoglia a continuare a mettere il piatto sullo stereo, tanto le canzoni sono coinvolgenti e dotate di un anima propria.
A voi la scelta se seguire le sterili mode del momento o dare una chance a chi continua a pescare a piene mani dalla storia regalando sempre grandi emozioni.
Io la mia scelta l'ho fatta e continuo a ballare sui quei vecchi tavolacci di legno con i miei anfibi impoverati.
I will take
I will take what I desire
As a gift you should hold
Sound is a language of love
It's an instrument of god
www.scorpionchild.com
www.facebook.com/scorpionchild
spotify:album:56sc0owUITVnnOZu16GIYC
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