Per quei pochi che non lo sapessero, il personaggio in questione è stato il cantante dei Ramones per oltre vent'anni di carriera, legando indissolubilmente il suo nome alla punk rock band per eccellenza. E sempre per quei pochi che non sanno, Joey è morto circa undici anni fa e, quindi, questo cd è da considerarsi un disco postumo con tutti gli annessi e connessi, leggende metropolitane incluse.
Infatti il fratello di Joey, Mickey Leigh pare abbia trovato vecchi demo e registrazioni casalinghe che percorrono tutta la sua carriera musicale ed, entratone in possesso, abbia deciso di chiamare a raccolta vecchi amici per risuonare alcune parti e dare vita a questo album.
E quindi ecco personaggi del calibro di Steve Van Zandt (il Little Steven di Springsteen), Daniel Rey, Joan Jett, Andy Shernoff e altri impegnati in studio di registrazione a suonare e duettare con il fantasma del compianto Joey.
Fatto questo giusto preambolo, passiamo al contenuto di questo cd che, oltre a piacere ai fans dei Ramones, ha comunque parecchia carne al fuoco per la qualità dei pezzi in esso contenuti: si parte con l'inno Rock and Roll is the Answer, un anthem che poggia su riff di chitarra belli quadrati che fa molto "hair metal anni '80", un pezzo che richiama molto AC/DC e Twisted Sister. Con la successiva Going Nowhere Fast si ritorna su lidi più "ramonici", soprattutto le produzioni degli ultimi loro album e qui si nota il tocco di Daniel Rey, che fu il membro aggiunto nell'ultima decade di attività della band.
Con New York City si rinnova il profondo legame che Joey aveva con la sua città natale, l'ennesimo atto d'amore che viene tributato alla metropoli che ha visto nascere il mito dei Ramones. Proprio in questa canzone vi è una parata di ospiti, guarda caso newyorchesi come Lenny Kaye, Holly Beth Vincent, Little Steven o Handsome Dick Manitoba.
Con la successiva Waiting for the Railroad ci si imbatte in una delle tante sfaccettature del mondo musicale di Joey: una folk ballad davvero irresisitibile, resa magica dall'inconfondibile voce del compianto cantante, che proprio in questi pezzi rimasti inediti per cosi tanto tempo, ci fa capire quanto volesse staccarsi dal modello compositivo della band madre. Joey aveva una mentalità molto aperta e spaziava in diversi ambiti musicali e probabilmente queste registrazioni erano un tentativo di sviluppare qualcosa di diverso dallo stile dei Ramones.
In effetti l'unico filo conduttore di questo cd è proprio la voce di Joey, accostata a brani dalle più disparate caratteristiche musicali, qualcosa di impensabile all'interno dell'universo Ramones.
I Couldn't Sleep è un ritorno sui territori più smaccatamente rock and roll con un cantato molto simile ad Iggy Pop, una vera icona per Joey, mentre il pezzo forte dell'intero album è Party Line, una bubblegum song dichiaratamente Anni Sessanta, dove il duetto tra Joey e Hollly Beth Vincent è pressocchè perfetto, tanto che non sembra un pezzo rifatto in studio, ma un improbabile (ed impossibile) duetto vero e proprio.
Purtroppo ci sono anche pezzi sottotono, canzoni che forse avrebbero dovuto rimanere demo, cosi come una versione "slow" di Merry Christmas, edita sull'album Brain Drain dei Ramones che lascia un pò il tempo che trova.
In chiusura c'è tempo per un altra canzone dei Fast Four, quella Life's a Gas che a tutti gli effetti chiude la carriera della band, visto che era l'ultima traccia dell'ultimo album della band, Adios Amigos!
E quindi si chiude il cerchio, e speriamo lo si chiuda davvero, visto che, a conti fatti, per chi è un fan dei Ramones, "Ya Know?" è un must e regala profonde emozioni nel risentire la voce di Joey, ma il rovescio della medaglia è una squallida operazione commerciale per raschiare il fondo del barile per una band che quando fu in attività non ebbe mai il giusto tributo!
www.joeyramone.com
Ramonestory. Portale italiano sui Fast Four
Nessun commento:
Posta un commento