lunedì 11 agosto 2014

Magic Mountain Black Stone Cherry (Roadrunner Records 2014)












Tra gli esponenti della nuova scena hard rock USA i Black Stone Cherry sono forse tra i meno conosciuti, eppure sono on the road da almeno quattordici anni ed hanno già pubblicato quattro album e questo Magic Mountain è l'ultima fatica discografica.
Pur non inventando niente di nuovo, la band del Kentucky ci regala un 'ora di intenso e vitaminico hard rock che pesca a piene mani dai Seventies, dal southern e da quel sound "grunge" tanto in voga negli Anni Novanta.
L'opener Holding On to Letting Go parte con un attacco stoner da far sobbalzare dalla sedia qualsiasi fan dei Kyuss, per poi sfociare in un granitico hard rock fatto da riffoni e un bel solo di chitarra.
Ecco, non chiediamo chissà che cosa, ma solo ottima musica per distrarci e ricaricare le pile! Si perchè se cerchiamo intellettualismi o digressioni filosofiche, beh i BSC sono lontani da tutto ciò, consci del fatto che un pò di sano divertimento, della buona erba e dell'altrettanto ottimo bourbon possono renderti la vita davvero piacevole.
Ed ecco cosi le melodie ariose di Peace Pipe 
Fall down on a peace pipe
I just wanna make love I don't wanna fight
Oooh, see the world through different eyes
Fall down on a peace pipe
I just wanna make love I don't wanna fight
Oooh, I know the smoke would change your mind

 o la rocciosa Me and Mary Jane, che si installa nella mente in pochi ascolti

Me and Mary Jane got a thing goin' on, goin' on
Creepin' up slow, hangin' 'round my back door, my back door,
If we get caught, everyone'll see us stoned, see us stoned,
Me and Mary Jane got a thing goin' on, goin' on
We're livin' for a good time

C'è tempo anche per melodie più ariose, da airplay come in Runaway, che tocca pericolosi territori "nichelbeckiani"o Remember Me, ballad elettrica posta in conclusione come epitaffio finale di Magic Mountain, con un grande Chris Robertson che sfoggia un ottima prova vocale, ben supportato però da una band che dimostra di girare a mille e di esser pronta per il definitivo salto di qualità ed affiancarsi a realtà ben più celebrate come Alter Bridge o Nickelback.
La top song comunque rimane l'hard rock di stampo Eighties di Bad Luck & Hard Love, che racchiude in se tutto quello che si possa chiedere ad un brano rock: chitarre, potenza, ritmo e spensieratezza, oltre che un testo che sa di devozione verso uno stile di vita che va aldilà delle mode e del facile successo.

Walking barefoot down highway 61
Wolf is howling got me on the run
Muddy waters ringing in my ears
Feels like I ain't been home in years

Bad luck and hard love are tattooed on my spine
Black clouds and holy smoke fuel the train that I drive
Its my life and its one hell of a ride!

Thirteen miles from the Mississippi coast
I made some friends but they all were ghosts
I've been so lonesome you know that I could cry
I'm still haunted by Betty Paige's eyes

Bad luck and hard love are tattooed on my spine
Black clouds and holy smoke fuel the train that I drive
Its my life and its one hell of a ride!

www.blackstonecherry.com
https://www.facebook.com/officialblackstonecherry
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domenica 3 agosto 2014

Generator Bad Religion ( Epitaph Records 1992)












Gli Anni Novanta iniziano con una svolta epocale per i Bad Religion, ormai affermatisi come leader del movimento punk/hardcore californiano, grazie al filotto dei tre album precedenti che li ha fatti assurgere a ruolo di cult band.
Con Generator si assiste ad una svolta radicale nel songwriting della coppia Graffin-Gurewitz, rispettivamente voce e chitarra, che si dimostra sempre più proficua ed affiatata, tanto da scrivere alcuni tra i migliori pezzi di sempre.
Se il modus operandi della band, in precedenza, era quello di comporre brevi ma intense canzoni unendo l'immediatezza del punk/hardcore con la vena pop dei Ramones, ora viene affinata la tecnica, che porta a brani più complessi ed articolati, con assoli e cambi di tempo e cori e controcori sempre più presenti per rafforzare la componente melodica, sempre da considerarsi però in un ottica punk. Un discorso a parte meritano anche i testi, sempre un punto di forza della band, mai banali e scontati, ma che da questo album si rivelano ancora più profondi e lontani dai facili slogan di molte band dell'epoca, grazie anche alla forte impronta intellettuale di Greg Graffin, che proprio in quegli anni inizierà la sua carriera parallela come professore alla UCLA University di Los Angeles.
Si parte con la title track, forse il miglior pezzo mai scritto dai Bad Religion, veloce, diretta, in un continuo crescendo che raggiunge il suo climax nel chorus, che si stampa in testa fin dal primo ascolto.
Il testo è una sottile metafora sull'eterno conflitto che attanaglia l'uomo, diviso tra la razionalità della scienza e il dubbio che ci sia qualcuno o qualcosa al di sopra delle parti che muove il tutto...davvero argomenti lontani dal "I Don't Care" sempre ostentato dalle schiere punk di quegli anni.

Like a rock,Like a planet,Like a fucking atom bomb,I'll remain unperturbed by the joy and the madnessThat I encounter everywhere I turnI've seen it all beforeIn book and magazinesLike a twitch before dyingLike a pornographic seaThere's a flower behind the windowThere's an ugly laughing manLike a hummingbird in silenceLike the blood on the doorIt's the generatorOh yeah, oh yeah, like the blood on my doorWash me clean and I will runUntil I reach the shoreI've known it all alongLike the bone under my skinLike actors in a photographLike paper in the windThere's a hammer by the windowThere's a knife on the floorLike turbines in darknessLike the blood on my doorIt's the generator

Non dimentichiamo che l'anno prima gli USA entrarono in conflitto con l'Iraq nella prima Guerra del Golfo e di conseguenza molti musicisti si schierarono apertamente contro la politica di Bush Sr. Anche i Bad Religion non si tirano indietro ed in pezzi come Heaven is Falling o Two Babies in the Dark affrontano l'argomento bellico. Se la prima attacca Bush senza mezzi termini
As I walk beneath the valley
I shall fear no evil
For thanks to King George and his rainbow cabinet
Today murder is legal
God I know that it's wrong
To kill my brother for what he hasn't done

la seconda è una toccante storia di una giovane madre che cerca di rassicurare la sua prole spaventata dall assenza del padre impegnato nel conflitto a migliaia di chilometri da casa.
So don't be scared tonight
Because Raggedy ann is in the closet picking posies
Two babies in the dark
Like diamonds in the sand

While pap's far away making children's stories
The little one's inside
So afraid to be alone
She's trying to brave until the daddy comes home

Il primo singolo estratto(e dal quale fu girato un video) fu Atomic Garden, altra missiva antimilitarista che si scaglia in particolare contro i due poli artefici della Guerra Fredda, Usa e Urss, vero spauracchio per le giovani generazioni di quegli anni.
Il resto dell'album non è da meno e ci troviamo dinnanzi a pezzi destinati a diventare dei classici nei setlist della band, come No Direction (un invettiva contro i teenager schiavi di moda e falsi miti dettati dalla TV e dalla nascente emittente di MTV) o The Answer, a mio avviso il miglior pezzo del disco, secondo solo alla titletrack.
Una song molto lontana dai canoni punk, più legata al rock tradizionale, ma non per questo meno carica di significati e passione: Graffin supera se stesso in fase di songwriting, elaborando le sue teorie agnostiche nell' eterno conflitto tra scienza e religione, nella ricerca personale ed intima dell'esistenza di una risposta ai mille quesiti che da sempre attanagliano l'esistenza umana.

Long ago in a dusty villageFull of hunger, pain and strifeA man came forth with a vision of truthAnd the way to a better lifeHe was convinced he had the answerAnd he compelled people to follow alongBut the hunger never vanishedAnd the man was banished
And the village dried up and diedAt a time when wise men peeredThrough glass tubes toward the skyThe heavens changed in predictable waysAnd one man was able to find
That he had thought he found the answerAnd he was quick to write his revelationBut as they were scrutinized
In his colleagues eyesHe soon became a mockeryDon't tell me the answerI've got ideas tooBut if you've got enough naiveteAnd you've got convictionThen the answer is perfect for you
An urban sprawl sits choking on its dischargeOverwhelmed by industrySearching for a modern day savior from another placeInclined toward charityEveryone's begging for an answerWithout regard to validityThe searching never endsIt goes on and on for eternity

Con Generator i Bad Religion faranno il salto di qualità, nonostante molti fan della prima ora storceranno il naso per l'eccessiva commercializzazione della loro musica(firmeranno l'anno successivo per la Sony), accusandoli di aver snaturato il loro sound veloce ed immediato. A mio avviso questo è stato il primo passo verso una evoluzione che li ha portati ad essere i portabandiera del movimento punk rock che nella seconda meta degli Anni Novanta ha invaso classifiche e soprattutto ha cambiato la vita a migliaia di teenager di tutto il mondo insieme a Green Day, Offspring , NOFXe Rancid.